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Report SPIVA® Europe Year-End 2023

SPIVA Europe Scorecard - Anno 2023

È disponibile un report molto interessante perché analizza i fondi attivi (strumenti nei quali la maggior parte degli italiani investe) e li compara ai loro benchmark di riferimento. Mi sto riferendo al report SPIVA® Europe Scorecard

Il primo dato che emerge è che la maggior parte dei fondi attivi non batte o fatica a battere i propri benchmark di riferimento.

Si compara un fondo ad un benchmark (mercato) per valutare se questi riesce a sovraperformare o meno il mercato in cui investe. Un’eventuale sovra-performance, giustificherebbe quindi il costo decisamente piu’ gravoso dei fondi attivi rispetto ai fondi passivi.

Punti salienti del report per l'anno 2023

  • Nonostante i mercati al rialzo, accolti favorevolmente sia dai gestori di fondi sia dai loro clienti, il 2023 è stato un anno difficile per l’industria dei fondi attivi europei in termini di performance relativa, soprattutto nell’azionario.
  • Nella categoria con il maggior numero di fondi disponibili, ovvero i fondi Global Equity denominati in euro, l’84% dei fondi gestiti attivamente ha sottoperformato l’S&P World Index per tutto l’anno. Tra i mercati europei e i mercati emergenti, i tassi di sottoperformance a un anno sono variati dal 66% per i fondi Emerging Markets Equity denominati in sterline al 83% per i fondi broad Europe Equity.
  • E’ stato difficile trovare una sovraperformance nei fondi azionari dei singoli paesi europei, in particolare in Germania, Francia, Svezia, Spagna, Danimarca e Italia, dove i fondi azionari domestici gestiti attivamente hanno registrato tassi di sottoperformance a un anno rispettivamente dell’87%, 90%, 95%, 97%, 97% e 98%.
  • Le categorie U.K. Equity e Switzerland Equity hanno rappresentato un’eccezione alla regola, con tassi di sottoperformance a un anno rispettivamente del 58% e del 49%.
  • Tra questi estremi, circa due terzi (66% e 71%) dei fondi U.S. Equity attivi hanno sottoperformato l’S&P 500® nelle categorie euro e sterlina, rispettivamente, un leggero miglioramento rispetto al punto di metà anno e in linea con la media a lungo termine del 71%.
  • Nel cosiddetto reddito fisso, i risultati sono stati più variabili. Nella categoria più grande per numero di fondi cioè l’ obbligazionario corporate denominate in euro, solo una lieve maggioranza pari al 53% dei fondi gestiti attivamente non è riuscita a tenere il passo con l’iBoxx EUR Corporates durante il 2023. Nelle due categorie successive, ovvero High Yield Bond (EUR) e Government Bond (EUR), il 67% e l’82% dei fondi hanno sottoperformato rispettivamente l’iBoxx EUR Liquid High Yield Index e l’iBoxx EUR Sovereigns.
  • Nelle categorie di reddito fisso basate su sterline e dollari statunitensi, c’era una vasta gamma di risultati a breve termine. In cima e in coda alle tabelle del reddito fisso, solo il 24% dei fondi Corporate Bond (GBP) gestiti attivamente ha sottoperformato nel 2023, mentre il 79% dei fondi Global Corporate Bond (USD) è rimasto indietro rispetto al loro benchmark assegnato.

Come per gli anni precedenti, la maggioranza dei fondi attivi non riesce a battere il proprio indice di riferimento e se lo fa, ci riesce di poco. Ciò significa che i fondi a gestione passiva sono mediamente piu’ performanti dei fondi a gestione attiva. Altro aspetto importante da tenere in considerazione è la durata della vita dei fondi a gestione attiva. Solo poco piu’ della metà, infatti, a distanza di dieci anni è attivo oggi.

Piu’ in dettaglio si ha che:

Tasso di sopravvivenza dei fondi gestiti attivamente su un periodo di 10 anni:

Solo il 56% dei fondi gestiti attivamente è sopravvissuto su un periodo di 10 anni in tutte le categorie. Questo significa che il 44% di questi fondi è stato fuso, riclassificato o liquidato entro quel periodo.

Percentuale di fondi che hanno sottoperformato rispetto ai benchmark su 10 anni:

In media, l’82% dei fondi obbligazionari corporate (EUR) gestiti attivamente ha sottoperformato rispetto ai loro benchmark su un periodo di 10 anni.

Conclusione:

Le conclusioni da trarre da questa breve sintesi sono che, nonostante il contesto di mercato sia stato positivo, i ritorni ottenuti dai propri fondi a gestione attiva sono stati pari o inferiori al proprio indice di riferimento questo anche a causa degli elevati costi e commissioni da sostenere quando si possiede un fondo a gestione attiva nel proprio portafoglio.

Alla luce di quanto esposto, valutare di usare strumenti a gestione passiva può risultare sicuramente piu’ vantaggioso.

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