Chi ha letto l’articolo sulle polizze (se non lo hai letto lo trovi qui) ha notato piu’ volte che si è fatto il nome della “gestione separata”.
In questo articolo andremo a capire cos’è e come funziona la gestione separata.
Una gestione separata è una gestione finanziaria costruita da una compagnia assicurativa. Ha pertanto una componente finanziaria e una componente assicurativa con finalità di protezione dagli imprevisti.
Nello specifico, le gestioni separate ricadono nella categoria delle polizza vita di ramo primo quindi i premi che confluiscono nella polizza costituiscono un fondo che rimane separato (da qui il nome di gestione separata) da quello della compagnia assicurativa. Questa è una garanzia di sicurezza in quanto qualunque evento possa accadere alla compagnia assicurativa, il capitale della gestione separata rimane a disposizione del solo titolare del contratto.
Come funziona la componente finanziaria della gestione separata?
I premi che vengono versati, come detto, confluiscono in un “contenitore” che viene gestito dalla compagnia assicurativa. Questi soldi vengono investiti in maniera prudenziale usando in prevalenza titoli a reddito fisso dal mondo obbligazionario sia corporate sia di stato.
Cosa differenzia quindi una gestione separata da un normale fondo comune di investimento o da un titolo obbligazionario?
Un fondo comune di investimento acquista titoli obbligazionari ad un certo prezzo, incassa il flusso cedolare e detiene i titoli fino a scadenza o li liquida prima della scadenza. Al momento della vendita o della scadenza dei singoli titoli, il fondo al netto delle commissioni di gestione e delle eventuali imposte sul capital gain, avrà incassato le cedole e l’eventuale capital gain dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo del titolo al momento della vendita o scadenza. Lo stesso dicasi per l’obbligazione singola: si acquista l’obbligazione e la si detiene per un certo periodo e poi la si liquida o la si porta a scadenza. Alla fine si saranno incassate le cedole periodiche e l’eventuale capital gain se il prezzo d’acquisto era inferiore alla pari. A questi incassi andranno poi sottratte le commissioni di negoziazione e le eventuali imposte sul capital gain.
Quindi la differenza sta in due punti fondamentali:
- una gestione separata è la componente finanziaria di una polizza assicurativa di ramo primo. Quindi non è possibile acquistare una gestione separata, ma si può sottoscrivere una polizza vita di ramo primo con gestione separata al suo interno. È anche possibile sottoscrivere una polizza multiramo che contiene una quota in gestione separata e una quota in altri strumenti finanziari come i fondi comuni di investimento.
- una gestione separata contabilizza sempre e solo il prezzo del titolo obbligazionario che ha acquistato, al suo costo storico. Questa è la differenza sostanziale tra questo strumento e qualunque altro strumento obbligazionario. Se il prezzo contabilizzato è sempre al suo costo storico, ciò significa che fino a quando il titolo non scade o non viene venduto avrà valore pari al costo storico cioè il prezzo di acquisto. Questo per un risparmiatore prudente è un grande vantaggio perché non soffrirà i movimenti di mercato del titolo in questione (volatilità) e ogni anno, avendo il titolo sempre lo stesso prezzo quindi valore, il rendimento dato dal titolo sarà pari alle cedole incassate. Questa è la situazione ideale per chi cerca rendimenti costanti e prevedibili ma soprattutto stabili.
Con la descrizione del funzionamento fin’ora letta, ci sarebbe la tentazione di pensare a una gestione separata come un ottimo strumento se non il migliore in assoluto per investire. In effetti, rendimenti certi e volatilità/drawdown inesistenti porterebbero proprio a questa conclusione.
Prima di trarre avventate conclusioni vanno doverosamente fatte 5 precisazioni:
- se per contratto il capitale non è garantito al 100% , ma al 90% o meno, in caso di disinvestimento anticipato, l’investitore può comunque incappare in una perdita.
- il capitale è garantito al 100% o meno, secondo contratto, se vengono soddisfatti dei requisiti da parte dell’investitore che potrebbero essere: aver versato i premi nei tempi e termini richiesti o aver detenuto per almeno 5 anni la polizza o altre condizioni similari.
- costi della polizza contenente la gestione separata. Devono essere ragionevoli altrimenti anche un’eventuale ottima gestione separata verrebbe penalizzata da costi troppo alti.
- tassi di interesse. Se ne sente parlare moltissimo e per vari motivi. Ebbene i tassi di interesse impattano anche sul funzionamento della gestione separata e non può essere diversamente considerato che è costituita in prevalenza da titoli obbligazionari. A seconda del periodo in cui ci troviamo ( tassi alti, tassi decrescenti e così via) la gestione separata può trovarsi nella condizione di performare al meglio oppure no.
- è uno strumento poco trasparente per cui di difficile valutazione. È difficile reperire i dati sulle masse investite, sui rendimenti storici, sulla composizione del portafoglio e sulla duration delle obbligazioni.
Quando una gestione separata performa al meglio?
Il periodo migliore è nella fase di tassi alti e discendenti.
Perché? Perché nella gestione separata durante il periodo di tassi alti e discendenti sono stati acquistati ed incamerati titoli con rendimenti elevati che poi continuano a generare rendimento all’investitore nella fase in cui i tassi scendono e rimangono bassi.
Avendo comprato titoli con rendimenti interessanti, la gestione separata continuerà ad offrire rendimenti alti legati alle cedole anche quando i tassi saranno bassi e non si troveranno altre opportunità a reddito fisso interessanti. Sicuramente questo è un aspetto assolutamente rilevante da tenere presente.
Per converso, la gestione separata soffrirà offrendo rendimenti decisamente meno interessanti durante la fase di rialzo dei tassi. Ciò accade perché sono stati comprati titoli a basso rendimento durante il periodo precedente di tassi bassi che di conseguenza generano un rendimento piu’ basso. Contestualmente, all’aumentare dei tassi, iniziano ad affacciarsi altre opportunità, come i btp, che potrebbero essere preferibili alla gestione separata.
Il periodo di rialzo dei tassi può addirittura diventare pericoloso per le compagnie assicurative.
Se i tassi di interesse aumentano, gli investitori potrebbero essere attratti da altre opportunità di investimento il che li porterebbe a liquidare le loro polizze. Ciò significa che le compagnie assicurative potrebbero essere costrette a vendere in perdita i titoli obbligazionari in portafoglio e più richieste di liquidazione arrivano, più saranno costretti a generare perdite. Per mantenere gli impegni con gli assicurati la compagnia assicurativa potrebbe essere costretta a coprire tali perdite con il capitale proprio, peggiorando i ratio patrimoniali e ciò potrebbe addirittura creare dei problemi alla compagnia stessa.
Eurovita è il risultato piu’ recente di questo fenomeno.
Inoltre, se gli investitori prelevassero i loro denari, la compagnia assicurativa si troverebbe ad avere meno cassa disponibile per acquistare altri titoli dai rendimenti piu’ alti, compromettendo di conseguenza l’immediato futuro.
Conclusioni:
In conclusione, una gestione separata può essere uno strumento utile da detenere in portafoglio dopo attenta pianificazione. Va ben studiato il prospetto, ponendo particolare attenzione ai costi da sostenere, al capitale garantito e in che termini viene garantito dalla compagnia assicurativa. Va inoltre studiato l’arco temporale di detenzione della polizza e l’andamento dei tassi per capire il contesto in cui ci si trova e in cui ci si troverà nel futuro. È necessario rispondere alla domanda se in futuro i tassi si alzeranno o si abbasseranno. Questa potrebbe essere la discriminante che può far scegliere tra una gestione separata o altri strumenti a reddito fisso.
Stai valutando se sottoscrivere una polizza di ramo primo per investire in una gestione separata? Contattami, un parere oggettivo ed indipendente può evitarti sgradite sorprese in futuro.